Quanto é difficile…
Quanto è importante…
Quanto gratifica…
Si sente spesso parlare le persone, gli amici, i conoscenti, delle difficoltà che incontrano a cambiare, ad uscire da certi meccanismi che li portano a comportarsi sempre nello stesso modo, anche quando vorrebbero evitarlo.
Nella triade questo non è possibile. Lasciarsi sopraffare dai propri meccanismi di azione/reazione significa soccombere a se stessi, involgere anziché evolvere. Se in una coppia è accettata, spesso addirittura ricercata, una certa routine, un modo di vivere uguale a se stesso (indipendentemente dal bene che può o meno fare al rapporto!), in una triade è impossibile. Ognuno ha il compito di crescere, di superare i propri limiti, anche la coppia originaria si deve rivedere, ricostruire, comprendere, aggiungere di significati e di verità, solo in questo modo la triade è in grado di costituirsi come unità, come un essere dotato di una sua identità, di una sua linfa vitale che pulsa, che vive ed esiste.
Equilibrio.
Tre funambole, che trovano il loro equilibrio personale per essere in grado di camminare sulla stessa corda, insieme. Non solo senza intralciare l’una il cammino dell’altra ma, al contrario, facilitandolo, permettendo che ognuna contribuisca al cammino, in modo da arrivare sane e salve dall’altra parte del dirupo.
Equilibrio, tra il passo troppo fermo e quello troppo veloce.
Equilibrio tra le troppe parole e il troppo silenzio, tra l’arroganza di saper fare e l’insicurezza nell’agire.
Equilibrio per dare ad ognuna il proprio valore, il proprio spazio, la propria identità.
Quanto è difficile…
Quanto è importante…
Quanto gratifica…
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