giovedì 22 gennaio 2009

L'incontro


A volte capita, incontriamo persone nuove, ed in pochi minuti sentiamo qualcosa dentro. Indefinito, aleatorio, ma profondamente toccante. In questo caso no. Ci siamo incontrate così, come s’incontra una persona nuova. Quello che ha differenziato il nostro incontro, rispetto a quello con le altre persone del corso, é stata la convinzione di piacersi, di volersi frequentare, di trovarsi reciprocamente interessanti, ecco. Eppure quel giorno é stato gettato un seme, e non certo un seme comune. In natura non conosco albero più particolare del Baobab, quindi mi piace pensare a noi come a questo albero che, punito dagli Dei per la sua troppa vanagloria lo piantò a radici all’aria. Eppure continuò a crescere, a moltiplicarsi e a vantarsi della sua particolarità.

Ecco, noi quel giorno abbiamo messo in cantiere il nostro Baobab. Io (Si) e la mia compagna (Di) facevamo parte di un Master, niente di particolare ad eccezione delle persone presenti, quelle si particolari (noi comprese!). Gente proveniente da molte realtà diverse, età diverse, lavori diversi, un caleidoscopio di umanità. Tra questa umanità anche lei (Ma), bellissima dentro e fuori, interessante, da scoprire, piena di risorse e di voglia di vivere.

In questo giovedì freddo, milanese, siamo entrate per la prima volta in contatto. In sordina, silenziosamente.

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